Vicenza, situata ai piedi dei monti Berici, alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione, è da secoli considerata la mecca settentrionale dell’architettura italiana. Ubicata nella fertile pianura veneta, la città è un museo vivente di monumenti palladiani, palazzi rinascimentali, musei, antiche ville e tanta cultura. La città e le circostanti colline sono infatti particolarmente famose per le Ville del Palladio e grazie a questi contributi architettonici nel 1994 venne designata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
Lungo il Corso Andrea Palladio, si attraversa la città in una bella passeggiata da ovest ad est, passando davanti ai monumenti più importanti e celebri di Vicenza. Potrete ammirare la Basilica Palladiana, il Teatro Olimpico ed il Palazzo Chiericati oltre ai numerosi palazzi sontuosi sulle strade principali
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TORRE DEL CASTELLO
Il torrione di Porta Castello sorge nella parte occidentale di quella che era la cinta fortificata medievale di Vicenza. Compresa fra il Bacchiglione ed il Retrone, efficienti difese naturali a settentrione ad oriente e a mezzogiorno, l'abitato era attraversato da est o ovest, secondo alcuni storici, dalla via Postumia, grande arteria antica iniziato sotto il consolato di Spurio Postumio Albino nel 148 a. C. per collegare Genova con Aquileia, secondo altri, dalla via Gallica.
PIAZZA CASTELLO
È dominata dal palazzo Piovini (1656-58), oggi grande magazzino, e dall'incompiuto palazzo Porto, di Vincenzo Scamozzi su disegno di Palladio (fine sec. XVI), caratteristico per le tre alte colonne sulla fronte. In fondo a corso Palladio, si leva un imponente torrione, unico resto del medievale castello degli Scaligeri. Al di là della porta Castello si stende il giardino Salvi, ora comunale, con la loggetta Valmarana di stile palladiano (1592) su un corso d'acqua canalizzato.
PALAZZO PORTO BREGANZE
Edificio, rimasto incompiuto, progettato in città dal Palladio nel 1571 su commissione della famiglia Da Porto e realizzato da Vincenzo Scamozzi all'inizio del secolo XVII. Inserito nel patrimonio dell'umanità dell'UNESCO costituisce una delle più alte dimostrazioni della maturità artistica di Palladio seguenti al suo terzo viaggio a Roma. Solo due delle sette campate previste sono state realizzate. Il tenore architettonico della facciata parla di un progetto molto ambizioso.
PALAZZO CAPRA
Piccolo edificio commissionato dal conte Giovanni Antonio Capra, rientra tra le opere giovanili di Andrea Palladio ed è databile tra il 1540 e il 1545. Le vicende costruttive dell’edificio sembrerebbero conclusesi solo nel 1567.
La facciata, purtroppo trasformata da interventi di restauro per necessità commerciali (oggi magazzini Coin), presenta al centro il portale d’accesso incorniciato da due lesene scanalate di ordine ionico.
In asse con l’arco, al piano nobile dietro al balcone, quattro parastre sempre rastremate di ordine corinzio sono coronate da un frontone triangolare. Ai lati si aprono rispettivamente due finestre in ogni piano: quelle del nobile sono ad edicola. Nel XVII secolo la famiglia Piovini innalzò la residenza di piazza Castello su progetto di Antonio Pizzocaro e la fabbrica palladiana subì un drastico riordino che distrusse l’impianto originario
PALAZZO THIENE BONIN LONGARE
Il palazzo, costruito in forme gotiche e caratterizzato da una trifora in marmo rosa, risale al 1490 quando Ludovico Thiene lo commissionò a Lorenzo da Bologna. Nel 1542 Marcantonio e Adriano Thiene decisero di ingrandire il complesso fino a occupare un intero isolato e affidarono il compito ad Andrea Palladio, che probabilmente riprese un progetto di Giulio Romano (†1546). Il Palazzo oggi è incluso della lista dei monumenti tutelati come patrimonio mondiale dall'UNESCO.
Il grande cortile si presenta come un quadrilatero di logge su due ordini, il primo rustico a bugnato, il secondo composito.
E' aperto da gennaio a giugno e da settembre a dicembre: mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 9 alle 17. Chiuso luglio e agosto e nei giorni infrasettimanali festivi.
PALAZZO VALMARANA
La medaglia di fondazione porta incisa la data 1566 e il profilo di Isabella Nogarola Valmarana, ed è quest'ultima a firmare i contratti per la costruzione coi muratori nel dicembre del 1565.
La facciata di palazzo Valmarana è una delle realizzazioni palladiane più sofisticate. Per la prima volta in un palazzo, un ordine gigante abbraccia l'intero sviluppo verticale dell'edificio: si tratta evidentemente di una soluzione che prende origine dalle sperimentazioni palladiane sui prospetti di edifici religiosi, come la pressoché contemporanea facciata di San Francesco della Vigna.
Come nella chiesa, anche sulla facciata di palazzo Valmarana appare evidente la stratificazione di due sistemi: l'ordine gigante delle sei paraste composite sembra sovrapporsi all'ordine minore di paraste corinzie, in modo tanto più evidente ai margini dove la mancanza della parasta finale rivela il sistema sottostante, che sostiene il
bassorilievo di un armato che regge le insegne Valmarana.
Visite:
mercoledì 10.00 - 12.00 / 15.00 - 18.00 gruppi superiori a 15 persone solo su prenotazione
CHIESA DI SAN LORENZO
Iniziata nel 1280, è la grande fondazione francescana di Vicenza e uno dei più importanti esempi di architettura veneta capace di fondere elementi cistercensi e romanici.
Le truppe napoleoniche dalla fine del Settecento occuparono l'intero complesso, costituito da chiesa e convento, sfruttandolo rispettivamente come caserma e ospedale. Il Comune fece restaurare le strutture negli anni 1837-39, mentre ad inizio Novecento durante i lavori finalizzati a liberare la zona da vecchi edifici, venne scoperto un tratto di strada romana nei pressi del transetto.
La bella facciata a capanna presenta il registro superiore caratterizzato da un grande rosone centrale, archetti e oculi tondi in pietra bianca e cotto. Quello inferiore, con alte e profonde arcate gotiche a ogiva, in cui trovano spazio quattro monumenti funebri, è invece dominato dal grande protiro aggettante con fasci di colonne, leoni stilofori, e la preziosa decorazione scultorea di Andriolo de' Santi e bottega (1342-44).
L'interno, diviso in tre navate con volte a crociera costolonate impostate su enormi pilastri, si conclude in altrettante absidi. La ricca decorazione offre opere che vanno dal '300 al '600, tra cui la Decollazione di san Paolo attribuita a Bartolomeo Montagna e il rilevante Altare dei Pojana. Sull'altare maggiore un tempo si trovava la Dormitio Viriginis di Paolo Veneziano, oggi alla Pinacoteca di Palazzo Chiericati.
Apertura: Giorni feriali 10.30 - 12 e 15.30 – 18 Giorni festivi 15.30 - 18
Costo: Ingresso libero
CATTEDRALE SANTA MARIA ANNUNCIATA
Fondata in età paleocristiana, nel V secolo, dopo il saccheggio degli Unni, venne ampliata in una struttura a tre navate. All'inizio del VII secolo il vescovo Oronzio ne commissionò la ricostruzione che attraverso vari rimaneggiamenti e modifiche è almeno per dimensioni la versione giunta fino a noi.
Alle modifiche contribuirono anche il terremoto del 1117 e il saccheggio delle truppe di Federico II.
L'aspetto attuale si deve in gran parte ai lavori quattrocenteschi (1444-67) con la costruzione della facciata gotica, attribuita a Domenico da Venezia, e la sistemazione delle cappelle e dell'abside duecentesca. Quest'ultima venne modificata su progetto di Lorenzo da Bologna ma, iniziata nel 1482, nel 1531 era ancora incompiuta.
Ad Andrea Palladio si devono l'altare maggiore, la tomba del vescovo Girolamo Bencucci, il portale nord, il tamburo e la cupola.
Dopo alcuni interventi in chiave neogotica alla metà del XIX secolo, la cattedrale fu bombardata durante la Seconda guerra mondiale e i restauri si sono portratti fino al 2002.
Apertura: Da lunedì a venerdì 10.30 - 12 e 15.30 - 17.30 Sabato 10.30 - 12 o su prenotazione
Costo: Ingresso libero
BASILICA PALLADIANA
La Basilica palladiana è l’edificio simbolo di Vicenza. Rinomata per il loggiato a serliane, progettato dal grande architetto Andrea Palladio, che circonda il medievale Palazzo della Ragione, è stata inserita dall'Unesco nella lista dei beni patrimonio dell’umanità nel 1994.
Tra il 2007 al 2012 la Basilica è stata oggetto di un complesso ed articolato intervento di restauro architettonico, funzionale ed impiantistico grazie al fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona. È stata riaperta il 5 ottobre 2012 in concomitanza con l'inaugurazione della grande mostra "Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure".
Il 9 maggio 2014 la Basilica Palladiana è diventata Monumento Nazionale grazie al disegno di legge approvato in sede deliberante dalla commissione cultura del Senato il 27 marzo 2014. Il 5 maggio 2014 al restauro della Basilica palladiana è stato assegnato a Vienna il “Premio dell'Unione Europea per il Patrimonio culturale - Concorso Europa Nostra 2014” per la conservazione del patrimonio culturale.
Ultimo ingresso: mezz'ora prima della chiusura
Dal 25 marzo al 30 aprile 2017 (il bar apre l'11 aprile 2017)
martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 21
venerdì: dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22
sabato: dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22
domenica: dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 21
- Dall'1 maggio al 25 settembre 2017
martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 24
venerdì: dalle 10 alle 13 e dalle 17 all'1 di notte
sabato: dalle 10 alle 13 e dalle 17 all'1 di notte
domenica: dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 24
- Aperture straordinarie: lunedì 17, 24 e 25 aprile, lunedì 1 maggio, venerdì 2 giugno, lunedì 14 e martedì 15 agosto e venerdì 8 settembre 2017
LOGGIA DEL CAPITANO
La Loggia palladiana sostituisce un'analoga struttura esistente sin dal Medioevo nella medesima posizione: una loggia pubblica coperta al piano terreno e un salone per le udienze al piano superiore. La disponibilità economica per la nuova costruzione è raggiunta nell'aprile del 1571 e i lavori cominciano subito. Palladio fornisce gli ultimi disegni per le sagome delle modanature nel marzo del 1572 e per la fine dell'anno è realizzata la copertura della fabbrica, tanto che Giannantonio Fasolo può dipingere i lacunari del salone e Lorenzo Rubini realizzare gli stucchi e le statue.
Palladio progetta in modo radicalmente diverso la facciata sulla piazza e quella su contra' del Monte, per dare la risposta adeguata a due situazioni differenti: l'ampia visuale frontale dalla piazza impone lo slancio potente della dimensione verticale delle colonne giganti; le ridotte dimensioni sia del fianco dell'edificio sia di contra' del Monte obbligano a un ordine più misurato.
PIAZZA DEI SIGNORI
Situata all’interno del centro storico, Piazza dei Signori è la piazza principale della città, il luogo dove si snoda la vita sociale ed economica di Vicenza, grazie ai numerosi eventi e spettacoli che ogni anno vengono qui ospitati.
La piazza, dalla forma rettangolare, in origine era foro romano e sede del mercato principale, e deve il suo nome alla presenza delle residenze del Podestà e del capitano, i rappresentanti della Signoria di Venezia nella città vicentina.
Durante il Medioevo Piazza dei Signori fu luogo adibito al mercato (presente ancora oggi, ogni martedì e giovedì), ed era già da allora centro politico, culturale e sociale della città; la sua vasta area era costituita dalle piazzette dei mercati e dai palazzi istituzionali, presenti già dal XIII secolo, che rappresentavano il potere politico e giudiziario della città.
SANTUARIO DI SANTA CORONA
La chiesa, di fondazione domenicana, fu iniziata nel 1261 per accogliervi la reliquia della sacra spina, donata da Luigi IX, re di Francia, al vescovo di Vicenza, Beato Bartolomeo da Breganze.
L’interno gotico, con presbiterio realizzato da Lorenzo da Bologna nella seconda metà del XV secolo, ospita numerose e importanti opere pittoriche e scultoree. Tra queste, il capolavoro di Giovanni Bellini “Il Battesimo di Cristo”, collocato sull’altare Garzadori, opera attribuita a Rocco da Vicenza e l’”Adorazione dei Magi” di Paolo Veronese. Inoltre la “Madonna delle stelle” di Lorenzo Veneziano e Marcello Fogolino, la grande pala della "Maddalena e Santi" di Bartolomeo Montagna, la “Madonna con Bambino e Santi” di Giambattista Pittoni. Nell’abside della chiesa, il notevole coro ligneo, intagliato e intarsiato, opera di Pier Antonio dell’Abate. Tra le decorazioni più antiche, gli affreschi di Michelino da Besozzo della Cappella Thiene, dei primi anni del Quattrocento, importante testimonianza del più aggiornato gotico internazionale.
Orario invernale: dal 2 gennaio al 30 giugno 2017: da martedì a domenica dalle 9 alle 17 (al sabato riapertura alle 17.30 per santa messa con ingresso gratuito)
Orario estivo: dall'1 luglio al 30 agosto 2017: da martedì a domenica dalle 10 alle 18 (al sabato chiusura alle 17 per riapertura alle 17.30 per la messa)
Biglietto: intero 3 euro, ridotto 2 - valido sette giorni dalla data di acquisto
CASA DEL PALLADIO
Noto come “casa del Palladio”, in realtà l’edificio non ha nulla a che spartire con l’abitazione del maestro vicentino. In realtà, la ristrutturazione della facciata della propria casa quattrocentesca è imposta dal Maggior Consiglio al notaio Pietro Cogollo come contributo al “decoro della città”, vincolante la positiva accettazione della sua richiesta di conseguire la cittadinanza vicentina.
I vincoli posti da uno spazio angusto e dalla impossibilità di aprire finestre al centro del piano nobile per la presenza di un camino (e relativa canna fumaria) spingono Palladio a porre l’enfasi sull’asse della facciata, realizzando una struttura costituita a piano terra da un’arcata affiancata da semicolonne e al piano superiore da una sorta di tabernacolo che incorniciava un affresco di Giovanni Antonio Fasol. L’esito è una composizione di grande forza monumentale ed espressiva, pur nella semplicità dei mezzi a disposizione.
PALAZZO CHIERICATI
Nel novembre del 1550, Girolamo Chiericati registra nel proprio "libro dei conti" un pagamento a favore di Palladio per i progetti del proprio palazzo in città, tracciati all'inizio dell'anno. Il cantiere prende avvio nel 1551, per arrestarsi nel 1557, alla morte di Girolamo, il cui figlio Valerio si limita a decorare gli ambienti interni, coinvolgendo una straordinaria équipe di artisti: Ridolfi, Zelotti, Fasolo, Forbicini e Battista Franco.
Per più di un secolo palazzo Chiericati rimane un maestoso frammento interrotto a metà della quarta campata. Solo alla fine del Seicento sarà completato secondo la tavola dei Quattro Libri.
La straordinaria novità costituita da palazzo Chiericati nel panorama delle residenze urbane rinascimentali deve moltissimo alla capacità palladiana di interpretare il luogo in cui sorge: un grande spazio aperto ai margini della città, davanti al fiume, un contesto che lo rende un edificio ambiguo, palazzo e villa suburbana insieme.
Visite:
da luglio a agosto: da martedì a domenica 9.00 - 18.00 da settembre a giugno: da martedì a domenica 9.00 - 17.00
TEATRO OLIMPICO
Nel 1580 l'Accademia Olimpica dà inizio al cantiere di un teatro, su progetto del proprio accademico Andrea Palladio. Ma nell'agosto dello stesso anno l'architetto muore senza poter vedere la fine dei lavori.
Dopo Palladio, è Vincenzo Scamozzi a intervenire sul teatro, inserendo oltre la scena le scenografie allestite per la rappresentazione inaugurale del 1585, le Sette vie di Tebe, destinate a diventare parte integrante dell'edificio.
Il progetto palladiano ricostruisce il teatro dei romani con precisione archeologica, fondata sullo studio accurato del testo di Vitruvio e delle rovine dei complessi teatrali antichi. In ciò costituisce una sorta di testamento spirituale del grande architetto vicentino. Con l'Olimpico rinasce il teatro degli Antichi, e nel farlo Palladio raggiunge una consonanza assoluta con il linguaggio della grande architettura classica, di cui per una vita aveva cercato di ritrovare le leggi della segreta armonia.
Visite:
da luglio a agosto: da martedì a domenica 9.00 - 18.00 da settembre a giugno: da martedì a domenica 9.00 - 17.00