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Monte Ortigara

L’itinerario porta alla scoperta di uno dei luoghi tra i più famosi per la ricchezza di storia dell’Altopiano di Asiago Sette Comuni.

Di diverse difficoltà, è adatto ai visitatori che vogliono trascorrere una giornata immersi nella storia degli alpini durante la Prima Guerra Mondiale. L’interesse è di tipo storico per gli avvenimenti del primo Conflitto Mondiale, di tipo naturalistico per il tipico ambiente lunare della montagna e infine di tipo faunistico e floristico per la presenza di animali e vegetazione protetti e particolari.

 

COME RAGGIUNGERE IL PUNTO DI PARTENZA

Partendo in auto dal piazzale dello stadio del ghiaccio di Asiago, si procede sulla SP 76 in direzione di Gallio. Giunti a Gallio, superato il centro si seguono le indicazioni verso la località Melette-Campomulo.

Continuando lungo la strada principale per circa 6,5 km, si raggiunge e si supera il rifugio Campomulo sito sulla sinistra e si procede per 1,5 km verso il rifugio Campomuletto; da qui la strada comincia ad essere sterrata, vi consigliamo quindi di procedere con prudenza in base alle condizioni della strada ed al mezzo che state utilizzando. Si prosegue dritti mantenendo sempre la carreggiata principale per 7,5 km fino al raggiungimento del bivio che conduce al Piazzale Lozze (si segue l’indicazione del cartello color giallo con scritto Monte Ortigara), la destinazione predefinita per la partenza dell’escursione.

Il tempo stimato da Asiago al Monte Ortigara è di 45 minuti.

 

IL PERCORSO VERSO IL MONTE ORTIGARA

Il percorso a piedi parte dal Piazzale Lozze e procede lungo il sentiero n° 840 del CAI a quota 1771 m. Procedendo verso la mulattiera situata a Sud di Cima della Campanella e del Monte Lozze, fino al raggiungimento della Chiesetta del Lozze. Questo tratto il percorso si inerpica all’interno di bel bosco misto di abeti (Picea excelsa), larici (Larix decidua) e comincia a farsi notare il pino mugo (Pinus mugo).

Percorrendo la mulattiera principale, si arriva a quota 1906 m, raggiungendo la chiesetta del Lozze, costruita dagli alpini del battaglione Verona dopo la battaglia del  giugno del 1917. Qui è possibile anche visitare un Ossario, contenente i resti umani ancor oggi reperibili sul campo di battaglia. Sopra la chiesetta, c’è il rifugio costruito nel dopoguerra in onore al tenente Giovanni Cecchin, medaglia d’oro al valore militare.

Superata la chiesetta è consigliabile procedere dentro la trincea, sistemata grazie ai lavori dell’Ecomuseo della Grande Guerra e visitare l’osservatorio del Colonello brigadiere Jacopo Cornaro, sito sul Monte Lozze. A quota 1920 m del Monte Lozze si gode di uno strategico punto panoramico per capire il vasto campo di battaglia dell’Ortigara.
Il sentiero da qui segue le tracce della bandiera tricolore fino al piccolo Baito Ortigara, costruzione che offre riparo a coloro che si trovano nelle vicinanze in caso di brutto tempo

 

IL PUNTO DI ARRIVO: IL MONTE ORTIGARA

Lasciato il Baito alle spalle, si procede verso Ovest, passando lungo il Coston dei Ponari, via d’attacco usata dagli alpini nel giugno del 1917. Salendo si arriva alla trincea austroungarica scavata all’interno della roccia e facente parte delle opere che prendono il nome di “Opere Mecenseffy” dal nome del Comandante Artur Von Mecenseffy. Lungo questo tratto di sentiero, la roccia calcarea si fa notare intervallata da qualche macchia di pino mugo. Chi è più fortunato ha la possibilità anche di imbattersi in una stella alpina, che sola, cerca di sopravvivere alla raccolta di coloro che troppo bella non ne hanno rispetto.

Dopo poco si giunge alla sommità del monte a quota 2105 m dove nel 1920 l’Associazione Nazionale Alpini eresse la colonna mozza a ricordo dei tragici avvenimenti del 1916-1917, dove appare la famosa scritta "per non dimenticare". Lasciato il cippo Italiano si procede verso Nord e dopo pochi minuti si scenderà alla quota 2086 m dove è eretto il cippo Austriaco. Da qui il sentiero si fa più pericoloso e una nota di attenzione va posta, soprattutto se il sentiero è bagnato. Proprio per la pericolosità sono state poste delle corde che aiutano la discesa.

A metà percorso si entra all’interno di una galleria, una postazione in caverna intitolata al colonnello Biancardi, comandante della Brigata Regina e alla fine si arriva al Passo dell’Agnella. Da qui si segue il sentiero verso sud all’interno del Vallone dell’Agnellizza. Il panorama è spettacolare, sopra la nostra testa a destra il Monte Ortigara e a sinistra la Cima della Caldiera, altra importante montagna nel giugno del 1917. Passato il piccolo cimitero si ritorna al Baito Ortigara e da qui lungo la medesima strada tricolore verso la Chiesetta del Lozze e il Piazzale Lozze.

 

Indicazioni tecniche

Grado di Difficoltà: medio

Dislivello: 350 metri

Altitudine Min: 1.771 m slm

Altitudine Max: 2.105 m slm

Lunghezza: 7 Km (Andata e ritorno)

Tempo di Percorrenza a piedi: 4h (andatura turistica)

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