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Bassano Del Grappa

Città ideale per il turista alla ricerca di bellezze naturali e ricca di capolavori artistici. Situata sulle rive del fiume Brenta, in posizione strategica tra Vicenza, Padova e Treviso, la città vanta una consolidata tradizione commerciale ed artigianale: si contano numerose, infatti, le fabbriche produttrici di ceramiche, con tanto di marchio di qualità. Bassano è inoltre conosciuta per la tradizionale coltivazione dell’asparago bianco, ma soprattutto per la prestigiosa arte della distillazione della grappa.  Pur essendosi data spontaneamente a Venezia, che la dominò dal 1404 al 1797, la città non è mai stata succube agli stili architettonici imposti dalla Serenissima, adottando una maniera di esprimersi tutta particolare dal punto urbanistico. Gli spazi, soprattutto interni, sono infatti impostati su matrici molto antiche già esistenti. La precisazione del Grappa, venne aggiunta a seguito delle tragiche vicende occorse durante la prima guerra mondiale, che videro Bassano sovrastata dai 1776 metri di Cima Grappa, diventare protagonista, come punto di estrema resistenza strategica, unico baluardo della patria e luogo risolutivo del conflitto.

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PARCHEGGIO PRATO

prato Santa Caterina, 24h, Gratis

 

VIALE DEI MARTIRI

Il massiccio del Grappa fu l’epicentro, nel biennio conclusivo della seconda guerra mondiale, della sanguinosa lotta di liberazione che valse alla Città di Bassano del Grappa il conferimento il 9 ottobre 1946 della medaglia d’oro al valor militare. E sul massiccio del Grappa operarono in quel biennio le formazioni partigiane Italia Libera, Matteotti e Garibaldi: momento culminante il terribile episodio del rastrellamento del Grappa dal 20 al 23 settembre che oltre a contare quasi 500 morti culminò il 26 settembre 1944 nell’impiccagione di 31 giovani, la maggior parte agli alberi di Viale XX Settembre, da allora denominato Viale dei Martiri. E i lecci del viale custodiscono ancor oggi le immagini ed il ricordo di quei martiri e di quel fatto.

 

CASTELLO DEGLI EZZELINI

Le origini del castello risalgono all’epoca pre-romana, ma la struttura che ancora oggi possiamo ammirare risale agli inizi del XII sec. quando governava la dinastia degli Ezzelini. Il castello passò poi sotto la proprietà dei Visconti, poi degli Scaligeri ed infine nel 1404 fu proprietà della Serenissima Repubblica. La fortezza fu costruita a scopo difensivo, considerata l’importanza strategica di Bassano del Grappa come corridoio nelle Alpi. Durante la pax veneziana però la città perse il suo ruolo militare dedicandosi prevalentemente alle attività commerciali e artigianali e così anche le costruzioni militati vennero dimenticate ed abbandonate a sé stesse. Solo dopo un accurato lavoro di restauro, terminato di recente, il castello ha riacquisito il suo antico splendore. Il visitatore oggi può accedere al cortile del Corpo di Guardia, dove inizia il percorso che porta fino agli spalti del castello, e ammirare degli scorci davvero suggestivi della città, del massiccio del Grappa e del fiume Brenta.

 

MUSEO DELLA GRAPPA POLI

Via Gamba 6 . Aperto tutti i giorni: 9.00 - 19.30 Chiuso il 01 gennaio, Pasqua, 25 Dicembre. Ingresso libero. Visita auto-guidata.

La tariffa per una visita con degustazione di 5 prodotti è di € 2,00 a persona. La degustazione si può completare con 2 abbinamenti prenotando in anticipo:
- Dolce: con la tipica torta “Fregolotta” e con cioccolatini ripieni alla Grappa. La tariffa è di € 5,00 a persona.
- Salato: con paninetti e stuzzichini. La tariffa è di € 7,00 a persona.

 

 “EL MEZO DA NARDO”

Fermatevi a bere il famoso aperitivo bassanese "Mezzo e mezzo" (per i locali "mezo") : Mezzo di Rosso e mezzo di Rabarbaro - i liquori di casa Nardini - ed una parte di seltz, niente vino e niente ghiaccio ma solo l’immancabile scorzetta di limone. La Grapperia sul Ponte è la sede storica della Nardini, la più antica distilleria d’Italia. Un luogo dal grande fascino che dal 1779 ha visto susseguirsi i grandi cambiamenti della storia d’Europa (da notare sulle pareti i segni dei proiettili). Annoverata fra i Locali Storici d’Italia, la Grapperia, affacciata sul fiume Brenta, è rimasta immutata nel tempo e regala ancora oggi un’atmosfera unica per vivere un aperitivo sorprendente.

 

PONTE VECCHIO (PONTE DEGLI ALPINI)

Le prime testimonianze sul ponte di Bassano risalgono al 1124 e al 1209. In quest’intervallo di tempo si rese necessario costruire un ponte che collegasse le due sponde del Brenta per motivi di carattere economico, sociale e militare. Nel corso dei secoli fu più volte danneggiato e distrutto dalle acque del fiume e dagli uomini. Tra XIII e XIV secolo il ponte fu oggetto di contesa con i vicentini. Nel 1450 il ponte fu ricostruito ma già alla fine del secolo versava di nuovo in cattive condizioni. Nel 1510 fu incendiato dall’esercito francese in ritirata e fu ricostruito solo nel 1522. Nel 1524 fu rifatto in pietra e nel 1531 in legno. Quest’ultimo fu travolto da una piena nel 1567, il progetto del ponte successivo fu affidato ad Andrea Palladio. Il suo ponte resistette fino alla metà del Settecento. Nuovamente distrutto dalle acque del fiume fu ricostruito nel 1750 ad opera di Bartolomeo Ferracina. Dal 1796 al 1813 il circondario di Bassano e il territorio veneto furono percorsi e saccheggiati nel corso di sei campagne militari. Durante le ultime due (1809, 1813) il ponte fu danneggiato e distrutto. Ricostruito tra il 1819 e il 1821, resistette fino al 1945 quando fu bombardato dagli alleati per danneggiare i traffici dei tedeschi. L’ultimo intervento fu realizzato dagli Alpini nel 1948. Durante l’alluvione del 1966 fu danneggiato e negli anni successivi fu smontato e irrobustito. A partire dal 1990 sono periodicamente in atto lavori di consolidamento e restauro.

 

MUSEO DEGLI ALPINI

via Angarano, 2. Orario: tutti i giorni dalle ore 8 alle ore 20, chiuso il lunedì
Ingresso: Libero. Per accedere al piccolo museo bisogna entrare nella caratteristica taverna alla testata del ponte e scendere le scale sulla sinistra.

 

BEL VEDERE SUL PONTE

via Macello. Ottimo spot per la classica vista da cartolina di Bassano del Grappa con il ponte degli alpini.

 

 PALAZZO STRUM MUSEO DELLA CERAMICA

via Schiavonetti, 7. Dedicato a una delle produzioni di cui Bassano fu capitale fino al '700. In diversi ambienti si visitano un'esposizione cronologica che parte dalle ceramiche medioevali di scavo a vasi di farmacia, piatti e tazze fino ad arrivare a delle sculture del secolo XIX.
I Musei Remondini e G. Roi sono aperti tutto l'anno nei seguenti orari:
il lunedì e dal mercoledì al sabato: 9.00 - 13.00 e 15.00 - 18.00
domenica e festivi: 10.00 - 19.00
chiuso i martedì non festivi, 1° gennaio, Pasqua e 25 dicembre.
Tariffe:Intero € 5,00, ridotto € 3,50 (ridotto per gruppi min 15 max 30 persone)
cumulativo Museo Civico + Museo Remondini + Museo Ceramica G. Roi intero € 7,00, ridotto € 5,00.

 

BOTTEGA DEL PANE

Storico panificio di Bassano, fermatevi a prendere una pizzetta come spuntino o per comprare i deliziosi dolci tipici da portare a casa.

 

PIAZZA LIBERTA’

Piazza Libertà, un tempo "piazza dei Signori", è la vetrina del passeggio domenicale. Ottenuta con il riempimento del fossato che cingeva la seconda cerchia di mura di Bassano, fu chiamata dapprima piazza San Giovanni, dal nome della chiesa che vi era sorta nel 1308. Dal 1867 fu dedicata a Vittorio Emanuele II re d’Italia e durante il secondo conflitto mondiale fu chiamata piazza del Popolo, quindi piazza Libertà. Al limite ovest della piazza si alzano, su due colonne, una statua con il Leone di San Marco, simbolo della dominazione veneziana, e una statua di san Bassiano, patrono della città, opera dello scultore bassanese Orazio Marinali (1643-1720).

 

PIAZZA GARIBALDI

La consuetudine bassanese chiama questa piazza "piazza della Fontana" o "piazza delle Erbe", perché per secoli vi si è tenuto il mercato degli ortaggi. La piazza, sistemata definitivamente da Antonio Gaidon nel 1776, è sovrastata, a nord, dalla Torre Civica mentre a sud si trovano la chiesa di San Francesco e il Museo Civico. Nel 1898 l’arrivo di una conduttura idrica che, attingendo alle sorgenti dei Fontanazzi, portava in pieno centro pura acqua di sorgente, rappresentò un fatto di rilevanza addirittura nazionale. L’opera fu celebrata con la costruzione quasi nel centro della piazza dalla fontana Bonaguro. L’opera fu realizzata dallo scultore Carlo Spazzi e intitolata all’allora sindaco Antonio Bonaguro, che la donò alla comunità in occasione dell’inaugurazione dell’acquedotto pubblico.

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